KeoProject studia e propone soluzioni, dimostrabili nei numeri, in grado di ridurre l'impatto ambientale delle attività. Assistendo gli imprenditori e le istituzioni nel loro percorso verso comportamenti più ecologici e convenienti, consente loro di comunicare la sostenibilità. Limitare la produzione di rifiuti, costruire una casa a consumo basso o nullo o utilizzare come materia prima materiali riciclati in luogo di materiali vergini sono esempi di eco-soluzioni. Una eco-soluzione è efficace solo se è anche economicamente vantaggiosa: infatti, se da una parte diminuisce l'impatto ambientale dell'attività, dall'altra produce un guadagno economico, in termini di riduzione dei costi e/o in termini di valorizzazione della comunicazione.
KeoProject parte dallo studio del rifiuto in un determinato contesto geopolitico e attraverso l’analisi delle tecnologie disponibili alla sua trasformazione elabora delle idee di progetto, tenendo conto della loro compatibilità con il mercato di riferimento. Il concetto di ecosostenibilità viene così espresso attraverso la non – movimentazione del rifiuto, rispetto al quale va ribaltata la prospettiva: da scarto a risorsa di sviluppo locale.
KeoProject vuole sviluppare una collaborazione sinergica, finalizzata alla diffusione delle informazioni e alla creazione di nuovi progetti, con quanti, progettisti, ricercatori, imprenditori, cittadini, lavorano nel campo della sostenibilità.
Insieme a noi, alcune imprese hanno creato nuovi business a partire dai materiali di scarto, recuperati e trasformati in loco secondo le tecnologie disponibili. Dando loro nuova vita, abbiamo reso i rifiuti un motore di sviluppo del territorio di produzione. Tra i progetti sviluppati finora citiamo:
la produzione di cestini e carrelli in PET recuperato (KEOREX®), adottati dalle catene della grande distribuzione (progetto eko-logic® Shop to Shop); il PET è raccolto, attraverso apposite macchine posizionate fuori dai supermercati, direttamente dai cittadini che portano alla macchina le proprie bottiglie e sono ricompensati tramite un sistema di incentivi e sconti (progetto MrPET; su http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoflv.shtml?2009_10_gabe24.flv è disponibile una breve presentazione video). Il KEOREX® è una materia prima seconda di altissima qualità, un materiale plastico dai molteplici utilizzi, riciclabile all’infinito e trasparente come il PET vergine.
la produzione, artigianale in questo caso, di una linea di complementi d'arredo in legno recuperato dalle barriques non più utilizzate (progetto LESEDIEDELTORCHIO): sedie, tavoli, sgabelli, poltrone; su http://www.striscialanotizia.mediaset.it/puntata/2009/10/31/puntata_36.shtml (terzo servizio) è disponibile un breve video.
la produzione di una linea di oggetti ricavati da imballaggi di cartone: la sedia Cartona, la poltrona Modulo in swahili, la borsa KeoBox.
I've bin, un barile di metallo trasformato in una comoda poltrona.
KeoHabitat, un modello costruttivo sostenibile basato sull'utilizzo di materiali e soluzioni tecnologiche rispettose dell'ambiente e convenienti dal punto di vista economico.
ReConversion, un programma costituito da azioni organizzate per fasi temporali e finalizzate alla creazione di valore per un'azienda. È basato sull'analisi e incremento etico e qualitativo dei prodotti e dei cicli di produzione; la creazione del valore è rappresentata quindi dalla possibilità di distinguersi sul mercato per meriti di sostenibilità e rispetto per l'ambiente.
la costituzione dell'associazione ReAcademy, che ha il compito di diffondere la visione etica di KeoProject creando una rete di realtà e persone interessate alla pratica quotidiana della sostenibilità. I was sarà il marchio commerciale di ReAcademy e significa io ero, ovvero ero un rifiuto ora sono una risorsa. I was è un marchio che si applica agli oggetti che derivano dal recupero di materiali di scarto, certificando l'eticità e l'effettiva sostenibilità ambientale del processo di trasformazione e valo
L'idea progettuale di trasformare un barile di metallo in una comoda sedia nasce, anche in questo caso, dalla volontà di contribuire alla soluzione di un eco-problema: in alcune regioni del mondo il bidone esausto è parte consueta del panorama, vastissime distese di barili abbandonati che, inutilizzati, si corrodono lentamente inquinando il terreno e deturpando il paesaggio. Sulla base di tali presupposti, il progetto sviluppato da Keo, chiamato I've bin, è calibrato sulle capacità tecnologiche dei luoghi di produzione del rifiuto: la trasformazione richiede strumenti semplici e abilità manuale, evitando la movimentazione dei barili e rendendo tutta la filiera, dal recupero al prodotto finale, un potenziale strumento di sviluppo locale. L'artista Svetlana Kuliskova ha rielaborato una sedia I've bin.
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